Herbarium Mortolense
Erbario: 26100 campioni
L’erbario fu istituito da Sir Thomas Hanbury intorno agli anni Novanta del XIX secolo quando i Giardini, realizzati a partire dal 1867, erano già una realtà. L’inaugurazione dei locali con biblioteca ed erbario avvenne nel settembre 1892 (cfr. Berger, 1912). Ebbe impulso negli anni successivi grazie all’attività di Gustave Cronemeyer, Kurt Dinter e soprattutto di Alwin Berger.
Thomas Hanbury fece costruire un edificio, la Casa Rustica, destinato ad accogliere, tra l’altro, l’erbario, che subì gravi danni durante la seconda guerra mondiale. Negli anni seguenti l’assenza di cure danneggiò le collezioni; successivamente, dopo il 1987 col passaggio dei Giardini all’Università di Genova, si provvide ad un generale riordino nella sede originale.
L’erbario comprende due nuclei fondamentali:
- la collezione “ex Herb. Alwin Berger” di piante spontanee dell’Europa centrale (Sassonia, Pannonia e così via);
- la collezione di flora coltivata all’interno dei Giardini Hanbury (si tratta prevalentemente di campioni anonimi raccolti fra la fine dell’Ottocento e gli anni Quaranta del XX secolo).
Raccolte minori riguardano generi studiati da A.Berger durante il suo soggiorno alla Mortola. Tra queste si ricorda la collezione di Aloe con esemplari del Sudafrica (Albany Museum di Grahamstown) e dello Yemen (Voyage de Deflers), contenente probabili sintipi. Inoltre la collezione di Cactaceae coltivate alla Mortola, raccolte da Clarence Bicknell effettuate in val Roya, valli adiacenti e nel cuneese (valli Vermenagna e val Pesio), raccolte di K. Dinter effettuate nelle Alpi Liguri e Marittime, raccolte varie di provenienza mediterranea e nord-americana.
Rif.Bibl. Berger, 1912; Muratorio, Kiernan, 1992; Campodonico, 2010; “Herbaria. Il grande libro degli erbari italiani”, a cura di Fabio Taffetani, Nardini Editore, Firenze, 2012.
Che cos'è un Erbario
L’erbario è una raccolta di piante essiccate, pressate e fissate su fogli di carta bianca di misura standard. Esso permette la conservazione indefinita allo stato secco delle forme e delle strutture, anche se talvolta deformate dalla compressione.
Tutti i tipi di piante o parti di esse possono essere conservate in un erbario; vi sono però piante, loro parti e/o altri elementi vegetali che non si prestano all’essiccazione o alla conservazione ( ad es. funghi, frutti, grossi semi, grossi rami, radici). Questi materiali vengono conservati separatamente.
Le collezioni devono essere disinfestate regolarmente per evitare attacchi di muffe e di insetti.
Quali sono gli scopi
Una collezione di questo tipo (erbario) presenta interessi di diverso tipo:
Storico
Spesso in un erbario vengono conservate piante raccolte due o tre secoli fa in ambienti ora non più esistenti. Può inoltre servire da documentazione per ricostruire gli itinerari delle spedizioni di esploratori e scienziati.
Scientifico
L’erbario è uno strumento di studio indispensabile per la ricerca botanica, ed in modo particolare per la sistematica, la fitogeografia, l’ecologia, la genetica, etc. Esso è infatti il modo più semplice per conservare campioni che serviranno da confronto con altri di cui si desidera conoscere l’identità.
L’erbario consente inoltre studi comparativi sulla morfologia delle specie vegetali quando si mettono a confronto più campioni, ricostruzioni di areali (distribuzioni) di una determinata specie, osservazioni sulla variabilità di una specie e formulazioni di ipotesi sulle cause di tale variabilità.
Negli erbari vengono conservare anche i “tipi” di una determinata specie, cioè i campioni sui quali tale entità è stata descritta per la prima volta e che rappresentano il materiale di confronto a cui è necessario fare riferimento nel riconoscimento di campioni di cui si desideri conoscere l’identità.
Didattico
Nonostante i recenti impetuosi sviluppi delle tecniche di indagine e di comunicazione, la “classica” preparazione di un erbario rimane ancor oggi un esercizio di elevato valore educativo e didattico.
Applicativo
Negli allievi, specialmente della fascia media ed elementare, è molto viva la curiosità per i fenomeni naturali, spesso integrata con un istintivo desidero di collezionismo.
In questo caso l’erbario può mirare al raggiungimento di uno scopo non banale, ma essere strettamente correlato a finalità anche scientifiche e di indagine della natura.