- L’asportazione delle foglie, delle guaine e delle infiorescenze secche che in natura persistono più o meno a lungo sulle piante costituisce un atto rischioso per la salute delle piante stesse. Nel caso delle palme è ormai prevalente l’opinione che sia preferibile lasciar cadere spontaneamente tali parti secche perché contribuiscono a proteggere il meristema apicale (“cuore della palma”) dalle intemperie e perché gli attrezzi usati per l’asportazione trasmettono facilmente agenti di malattie (micosi, batteriosi). La “potatura” delle palme è pertanto limitata ai casi in cui la caduta di foglie e altre parti secche rappresenta un pericolo per l’incolumità dei visitatori.
- Per acune piante il disseccamento delle chiome è dovuto a condizioni di stress idrico accentuato da mutate condizioni climatiche: l’ultimo decennio ha visto già almeno 3 annate (2003, 2004, 2009) con estati significativamente più aride. È un fenomeno diffuso in diverse regioni rispetto al quale si spera in un progressivo adattamento delle specie.
- L’età di diversi esemplari del giardino è piuttosto avanzata e da tempo si sono diffuse malattie fungine quasi impossibili da debellare o contrastare; attualmente tali patologie sono oggetto di indagini e nel frattempo si provvede a impianti sostitutivi degli esemplari malati; potrebbe essere necessaria anche un’imponente opera di sostituzione o disinfestazione globale del terreno, pressoché irrealizzabile senza la chiusura totale dei giardini per alcuni anni.
c) Perché alcune piante, per esempio le palme, hanno le foglie secche?
Ultimo aggiornamento 6 Aprile 2023